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110 serata vi

giungeva un grido.... Talora il grido suonava: avanti! ed era un conforto, e si scendeva o meglio si dirupava; talora invece: qui non si passa! ed era uno stringimento di cuore; quindi un tentare a diritta, a sinistra; ma avanti, avanti sempre.

» A furia di muoverci da diritta a sinistra e da sinistra a diritta, ci riuscì di rilevare finalmente la nostra situazione orografica. Imaginate una specie di sperone, ossia di prisma triangolare che, appoggiandosi da un lato alle rupi del Sobretta, era tronco sugli altri due lati da rupi inaccesse, e giù in fondo da due torrenti. Noi ci trovavamo quindi in una specie di penisola sporgente nel vano, chiusa da due torrenti che andavano a con giungersi in uno, ove i due lati si riunivano in uno spigolo acuto. Non c’era dunque via di uscirne, a meno che non avessimo trovato qualche parte appena accessibile, per cui raggiungere o l’uno o l’altro torrente, valicarlo e afferrare l’opposta sponda, che poteva essere più praticabile. Infatti già da qualche tempo, appena gli alberi si diradassero, ci si rivelavano allo sguardo sulla nostra destra un verde prato ed una casetta, che ci facevano l’effetto della Terra promessa. Oh se una volta possiamo arrivarli! Ma tra noi e la Terra di promissione vaneggia un bàratro spaventevole.

17. » Era circa un’ora che si ondeggiava fra il timore e la speranza, e la selva pareva farsi meno selvaggia, quando il prevosto, ficcando il dito verso terra con un accento degno di un tragico, degno di Colombo quando raccolse dalle onde intentate il ramo tagliato, gridò: qui s’è fatta l’erba!... Tutta la comitiva è là, fissi gli sguardi sopra un piccolo spazio, dove il suolo appariva adusto e sparso di bricioli di erba inaridita. — Ma sì, ma no.... — L’argomento era troppo importante perchè non fosse discusso in piena seduta. Si ricorse in ultimo appello al paesano che ci scortava, e che a dir vero in tale frangente serviva più che altro di zavorra; e il paesano, col tuono affermativo e franco d’un perito giudiziario, ripetè: qui s’è fatta l’erba! — Orme d’uomo! — gridai io, con tuono abbastanza burlesco. Vedete un po’ a che deboli fili si attaccano talvolta le speranze e le gioje! ma tant’è; a quella debolissima traccia il sangue si pose a fluire libero nelle vene; alla paura subentrò la speranza non solo, ma il buon umore in tutta la sua freschezza. Qualche uomo, per quanto d’indole orsina, era salito lassù: anche a noi doveva dunque esser possibile il discenderne, mentre ormai potevamo darci vanto d’indole orsina quanto gli orsi stessi.