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SERATA VI


Il Passo di Sobretta.

Il gruppo del Sobretta, 1. — Val-del-Rezzo, 2. — Apparizione di un amico, 3. — La carta geologica, 4. — I graniti delle Alpi, 5. — Progetto di una gita, 6. — Il paesaggio alpino, 7. — La scienza, 8. — Invasione degli antichi ghiacciai, 9. — Nascita di un ruscello, 10. — Il Passo, 11. — I laghi alpini, 12. — Un labirinto, 13. — Gli abeti sull’Alpi, 14. — Minaccia di una notte al sereno, 15. — Posizione critica, 16. — Orme d’uomo! 17. — Un mandato in versi, 18. — Fine di una giornata campale, 19. — Dintorni di Bormio, 20.


1. «E di quel bosco?...» gridò l’uditorio appena mi presentai nella sala, senza nemmeno darmi tempo a sedere.

«Ah.... ah.... di quel bosco?...».

Un bosco è sempre un ideale che fa l’effetto di uno stimolante sulla fantasia dei fanciulli. Se incominciate la narrazione a modo di messa in scena colla dipintura di un bosco, li vedrete tosto a bocca aperta in aria di grande aspettazione. Si immaginano già il viandante smarrito, brancicante entro gli inestricabili labirinti di una foresta sconfinata; il cader della notte cupa, pro fonda come l’averno; il lontano ululare del lupo che batte i denti ancora digiuno; un lumicino lontano lontano, una capanna di tavole sconnesse, un bussare alla porta, un apparire d’una barba ispida e nera.... sarà un eremita? sarà un assassino?... ad ogni modo un qualche cosa di poetico, di fantastico.... E non aver nulla di consimile a narrare; e tradire in siffatta guisa un’aspettazione pasciuta di fantasticherie pel corso d’un’intiera settimana!... Ahimè! i boschi bene o male si tagliano; ampie strade addomesticano le più riposte contrade; gli eremiti per amore o per forza imparano a viver cogli uomini; degli assassini s’è perduto lo stampo; i lupi e gli orsi non si ammirano che impa-