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ne erano accorse alla mia chiamata. Emisero dei gemiti vedendo mia madre inanimata.

Mi sono alzata e le ho aiutate a stendere il corpo sul letto; l’abbiamo ricoperto d’un lenzuolo. Ho sparso i fiori su di lei.

E adesso sono sola e piango. Spero di non sopravvivere a questa notte atroce.


Lettera di Mina Harker a Lucy Westenra.

17 settembre.

Mia cara Lucy, è molto tempo che non mi scrivi ma ti perdono. Scuserai anche il mio silenzio quando saprai quel che m’avvenne.

Abbiamo fatto buon viaggio. A Exeter, il buon mister Hawkins ci aspettava alla stazione malgrado un attacco di gotta. Ci aveva preparato nella sua stessa casa due stanze comode. Un eccellente pranzo ci aspettava. Alle frutta, disse:

— Miei cari ragazzi, bevo alla vostra salute. Vi ho visti crescere e vi amo come figli miei. Poichè il cielo non mi ha accordato eredi, la mia sostanza sarà vostra, se vorrete con la vostra cara presenza raddolcire gli ultimi giorni del vostro vecchio amico.

Ho pianto d’emozione. Mio marito non potè che stringere silenziosamente la mano del nostro benefattore.

Eccoci dunque insediati in questa bella vecchia casa. Dalla mia stanza, scorgo le torri della cattedrale: la vista è magnifica. Il mio compito di padrona di casa mi assorbe molto. Mister Hawkins ha associato mio marito a’ suoi lavori e si scarica su di lui della maggior parte de’ suoi affari.