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68 | brahm stoker |
Pensavo a Jonathan e non ero molto allegra. La notte era uno splendore.
Davanti alla casa, prima di rientrare, lanciai un’occhiata alla finestra di Lucy. Scorsi la mia amica con i gomiti sul davanzale e agitai il mio fazzoletto. Senza dubbio stava spiando il mio ritorno. Ma no: non parve che mi vedesse. Accostandomi, scorsi accanto a lei una vasta ombra nera che pareva quella d’un uccello gigantesco. Feci la scala in tre salti, entrai nella stanza: Lucy dormiva, respirando penosamente, e portava la mano al collo come per proteggerlo dal freddo. La ricopersi bene senza svegliarla e chiusi la finestra. È più pallida del solito.
15 agosto.
Ci siamo alzate più tardi del solito. Lucy è stanca. A colazione, una bella sorpresa: una lettera d’Arturo. Suo padre sta meglio e il matrimonio verrà anticipato. La mia cara Lucy è assai contenta. La signora Westenra mi ha confidato che si rallegrava di vederla affidata ad un protettore; la povera signora sa di non aver molto tempo da vivere: il suo cuore si indebolisce, non ne ha che per pochi mesi...
17 agosto.
Non potei scrivere in questi ultimi giorni; una tristezza pesa sulla casa. Nessuna notizia del mio fidanzato. Non capisco nulla dello stato di Lucy; ha buon appetito eppure s’indebolisce. Non esce