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22 | brahm stoker |
il suo nuovo dominio del Purfleet; egli mise le firme ed io, sotto la sua dettatura, scrissi l’ordine d’acquisto ad Hawkins.
— In qual modo avete scoperto quel possedimento? — mi chiese. — E com’è?
— Lo scopersi a caso. Durante un’escursione, un cartello «da vendere» attirò i miei sguardi. Il parco è circondato da un alto muro di pietre da intaglio non fu più curato da molti anni. Le porte sono di vecchia quercia e di ferro arrugginito. Il possedimento si chiama Carfax. Dev’essere una corruzione della parola «quattro-facce» poiché la casa è quadrata. Dei begli alberi molto vecchi oscurano i locali. Davanti al castello, c’è un laghetto donde parte un ruscello che serpeggia attraverso il dominio. La casa è grande e di parecchi stili: ha poche finestre e tutte munite di sbarre di ferro. Questo torrione confina con la cappella: è isolato nella campagna. La casa più vicina è un asilo d’alienati.
— Sono contentissimo che la casa sia antica — disse il Conte. — Appartengo a una vecchia famiglia, e mi vi sentirò più a bell’agio che in una casa nuova. E anche che vi sia una cappella; noialtri nobili transilvani non amiamo dormire il nostro ultimo sonno fra gli stranieri. Quanto alla tristezza, non mi fa paura, non sono più giovine, ahimè, e la gaiezza non è più della mia età.
Il suo viso non mi parve d’accordo con le parole e credetti di leggervi un sorriso satanico.
Poco dopo mi lasciò e sfogliai un atlante che s’aperse come a caso sulla carta d’Inghilterra. Curvandomi su questa carta, vidi che tre località erano state segnate con un piccolo circolo