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dracula 19

— Dovete essere stanco — disse — la vostra stanza vi aspetta. Alzatevi domani all’ora che vorrete, io sarò assente tutta la mattina.

Cortese, m’aperse egli stesso la porta della stanza.

Da quando sono solo, m’agitano i sentimenti più contraddittori; dubito, temo, tremo; mio malgrado provo presentimenti sinistri che non mi voglio confessare. Che il cielo mi protegga!

7 maggio.

Mi sono riposato bene in queste ultime ventiquattr’ore; mi svegliai tardi e non appena vestito mi recai nella stanza ove la vigilia avevo cenato.

Una piccola colazione mi aspettava, il caffè stava in caldo davanti al fuoco. Sulla tavola, c’era un biglietto con queste parole:

«Bisogna che m’assenti per alcune ore, non aspettatemi.»

Dopo il pasto, volli pregare il domestico di sparecchiare, ma non vidi nessun campanello.

È strana questa omissione: il Conte è così ricco!

Il vasellame è d’oro meravigliosamente cesellato, di un valore inestimabile: tende e tappezzerie sono in bellissima seta antica. (Ne vidi di simili ad Hampton Court). Ma non vidi specchi in nessuna stanza. Neppure sul mio tavolo da teletta.

Per farmi la barba ho dovuto servirmi dello specchietto del mio astuccio. Nessuna traccia di domestici.

Quand’ebbi finito questo pasto che non posso chiamare «la prima colazione» poich’era fra le