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appena. La stenderò sui secoli venturi poichè il tempo m’appartiene. Le vostre donne son già mie, per mezzo loro, sarete miei!

Con un sogghigno, tirò dietro a sè la porta della scuderia; poi l’udimmo aprire e chiudere un’altra porta.

Van Helsing fu il primo a riaversi.

— Ci teme tuttavia, poichè altrimenti non si sarebbe affrettato tanto a piantarci in asso. Perchè ha preso il denaro? Bisogna seguirlo senza indugio. Noi inseguiamo una bestia feroce; nessuna tregua finchè non l’avremo abbattuta.

Raccolse i biglietti di banca e l’oro; mise il denaro in tasca, e così pure gli atti relativi alla compera della casa.

— Non lasciamo qui nulla che gli possa servire — disse.

Il sole calava all’orizzonte. Visitammo invano la scuderia, la corte e i dintorni.

— Ahimè! — disse Van Helsing — credo che sia più saggio rinunziare per oggi al nostro inseguimento e tornare presso la signora Mina. Dobbiamo vegliare su di lei. Ma non ci scoraggiamo. Non rimane più che una cassa di terra; il bandito non ha più che un rifugio, lo scopriremo fra breve!

Siamo rientrati col cuore gonfio. La signora Harker ci aspettava con impazienza. Parve costernata venendo a sapere dello scacco subito, ma, con forza d’animo, seppe dominarsi.

Il pranzo manca d’allegria. Abbiamo deciso di vegliare a turno. C’è Quincy che monterà la guardia stanotte.