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122 | brahm stoker |
— Studiate questo — mi disse — e ne saprete quanto me. E serbate questi giornali; possono esserci utili.
Andai alla stazione ad aspettare la signora Harker.
Una giovine donna sottile e slanciata mi parve corrispondesse ai connotati descrittimi.
— La signora Harker? — ho chiesto.
Ebbe l’aria sorpresa e io le spiegai perchè avevo sostituito il mio amico.
Aveva per tutto bagaglio una borsetta a mano e una macchina da scrivere di cui m’incaricai io. Avevo avvisato telefonicamente la mia donna di servizio di preparare un appartamento per lei nel padiglione dell’asilo.
La vidi trasalire nel varcar la soglia.
— Non abbia paura dei miei clienti — dissi: — sono accuratamente custoditi.
Ella allora mi chiese qualche particolare sulla morte di Lucy. Poichè conosce già l’esistenza del Vampiro, le ho dato il mio giornale.
Più tardi.
Quando la signora Harker ritornò, aveva gli occhi rossi come se avesse pianto.
— Vi ho fatto pena? — le chiesi dolcemente.
— No, ma il vostro dolore sincero mi ha commosso; sento che amavate tanto la mia povera piccola Lucy; credevo di udirvi parlare. Il vostro giornale mi ha detto assai più cose che non crediate; rischiara alquanto questo cupo mistero. Indovino, senza saperlo, in qual modo la nostra povera amica, ci è stata tolta. Jonathan mi aiuta a scoprire la verità. È andato a Whitby