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114 | brahm stoker |
le guancie sono rosee e le labbra rosse attestano la vita!
— Vedete bene! — dice Van Helsing.
Insinua la mano e scopre i denti.
— Sono più aguzzi di prima — dice: — ed ecco i due canini che morsicano, sul collo, i bambini.
Ho respinto quell’idea mostruosa!
— E come spiegate voi che il corpo non si decomponga? — egli mi ha chiesto.
Stavolta non ho saputo che rispondere.
— Il caso di Lucy — mi ha spiegato — è particolare. Era in un stato di sonnambulismo quando un vampiro la succhiò. Era nello stesso stato quando morì. È per ciò che, durante questo sonno diurno essa conserva l’espressione di dolcezza angelica che la rendeva così attraente, mentre gli altri vampiri... Avrò il coraggio di ucciderla?
Il sangue mi si è gelato nelle vene. Eppure, se veramente è morta, che cosa può importarmene? Van Helsing, che ha veduto il mio turbamento, mi dice quasi allegramente:
— Finalmente, intravedete la verità?
— Come farete? — gli ho chiesto rabbrividendo.
— Le taglierò la testa; riempirò la sua bocca di fiori d’aglio e le toglierò il cuore.
No, no, non mutilerà questa donna che ho amato; questa morta-viva! Non sarò complice d’una profanazione simile! Van Helsing dev’essere pazzo. Ci dev’essere una spiegazione logica, certo, per tutti questi fatti così strani!