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commuovere da alcuna cosa.

Fintanto che l’uomo rimane preso tra gli ingranaggi delle cose mondane, e ne è da esse impacciato nei suoi rapporti - e tale rimane sino alla fine dell’antichità perchè il suo cuore à dovuto pur sempre lottare per rendersi indipendente — egli non è ancora spirito. Lo spirito, infatti, è immateriale; esso non à rapporti nè con il mondo nè con la materia; per esso non esistono nè natura, nè leggi di natura; ma unicamente ciò che è spirituale, e i legami spirituali. Ecco perchè l’uomo, prima di sentirsi indipendente dal mondo — cioè spirito — , dovette diventare noncurante, e perdere ogni riguardo; come l’aveva fatto l’educazione scettica: indifferente ad ogni cosa, non commuoversi, neanche se dovesse vedere crollare il mondo. Ed è all’opera gigantesca compiuta dagli Antichi che l’uomo deve di sapersi un essere senza legami con il mondo - uno Spirito.

Una volta liberato da ogni cura del mondo, allora solo, l’uomo è a se stesso, il tutto nel tutto: egli non è che per se stesso: è spirito per lo spirito; o, più chiaramente, egli non si cura che delle cose spirituali.

Gli Antichi volsero adunque tutte le loro aspirazioni verso lo Spirito, e fecero ogni sforzo per giungere alla spiritualità. Ma l’uomo che vuol essere attivo come spirito si vede trascinato verso cose affatto dissimili da quelle che poteva prima essersi prefisso; verso delle cose che metteranno in opera lo Spirito, non soltanto l’intelligenza pratica. In perspicacia, la quale è capace unicamente di aiutarci a renderci padroni delle cose, Lo spirito si occupa soltanto delle cose spirituali, e cerca in tutto le «tracce dello spirito»; per lo spirito credente «ogni cosa procede da Dio», e non l’interessa se non ciò che questa origine divina gli rivela; dallo spirito filosofico tutto viene distinto con l’impronta della ragione; e l’interessa solo quando può scoprirvi la ragione, cioè il contenuto spirituale.

Questo spirito, che non esiste in alcuna cosa,, ma unicamente nell’essere che è dietro, e al disopra delle cose, nel pensiero, gli Antichi non lo possedevano ancora. Ma lottavano per conquistarlo; lo desideravano ardentemente, lo invocavano, lo acuivano in silenzio per lanciarlo contro il loro onnipossente nemico — il Mondo. Nell’attesa, essi opponevano a questo