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e più corruschi diventavano i suoi chiari occhi dai bagliori metallici tra le ciglia lunghissime e nere.

Riprese dopo un istante.

— Ci adoravamo. Interpretate la parola nel suo significato più profondo e più intimo. Mai unione fu più perfetta e più completa della nostra. Noi eravamo veramente l’uno dell’altro il complemento reciproco. Io sapevo che ella non aveva un pensiero, non un sentimento che non avessero radice e fine in me. Ella era, per me, tutta la gioia e tutta la vita.

Susanna era diventata bianca come una morta alla descrizione di quella perfetta felicità.

— Fu per assicurarmi il suo possesso per sempre, per portarmela via lontano lontano, per circondarla di cose rare e belle, per vederla sorridere sempre ed essere sempre felice, per darle l’orgoglio di essere superba di me che io mi volli fare aviatore.

— Ah! — esclamò Susanna, — non lo eravate ancora?

— No.... Ella mi ha amato per me, non per la mia gloria. Mi ha amato quando ero ignoto a tutti e oscuro e povero. S’è innamorata di me, non della mia fama e del mio nome. Mi ha voluto per la mia bocca, per i miei occhi, per il mio viso, per tutto quello che sono, non per il rumore che adesso è intorno al mio nome. E quando io volli farmi aviatore, ella si oppose, mi sconsigliò, mi pregò, mi supplicò, pianse. Aveva paura per me e per lei, ma la paura sua era fatta dal riflesso delle sventure che potevano capitare a me: era ancora una prova d’amore. Quando io le mostravo tutti i vantaggi materiali della carriera che volevo intraprendere, ella mi diceva soltanto: Io voglio te e non il tuo denaro. Per piegarmi, giunse a rivelarmi che ella soffriva di cuore e che una esistenza di emozioni le sarebbe stata fatale. Siccome non mi aveva mai parlato, prima, di questo suo disturbo di cuore, io non vi prestai fede, e credetti la sua confidenza una scusa per convincermi. Volli es-