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contro, gli stendi la mano e lo ringrazi dei fiori.

— Non ne avrò mai il coraggio, — dichiarò Susanna con convinzione.

Kindler sorrise.

— Che enormità tu dici, cara! una donnina come te che non si periterebbe di comparire dinanzi all’Imperatore.

Sorrise anche Susanna senza replicare.

— D’altronde, — riprese Kindler, — bisogna pure che tu lo ringrazi dei fiori. Sono veramente meravigliosi. Non avrei mai creduto che Noris potesse avere il pensiero di mandarci dei fiori.

— Perchè?

— Perchè è un uomo singolare che non tiene conto alcuno delle convenienze mondane.

Entrarono i Pearly padre e madre. La signora, già agghindata e acconciata per il ricevimento solenne, si disperò perchè Susanna non pensava ancora ad andare a vestirsi.

Il marito, florido, soddisfatto, raggiante si esaltò alla vista dei fiori come un fanciullo.

— Magnifico! indovinatissimo! perfetto! quel Noris è un ragazzo straordinario. Mi piace, parola d’onore, mi piace. Se riesce a mettere insieme un milione lo dò per marito a Nadina che ne è innamorata.

— E senza il milione? — interrogò Susanna.

— Senza il milione no. Ma non aver paura che quello non impiega mica molto tempo a metterlo insieme.

— Potrebbe forse già averlo, — osservò Kindler, — se fosse più interessato.

— Già, — riprese a dire il padre, — è grave difetto questo suo di disprezzare il denaro. Non vorrei questo difetto in un genero. Bisognerà soprassedere a dar marito a Nadina.

Uscì in una clamorosa risata mentre sua moglie badava a esortarlo:

— Non dir sciocchezze, amico mio; un aviatore non è un uomo che si possa sposare.

Susanna guardò sua madre con compassione.

— Povera, mamma! — disse, — non ti preoc-