Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
PARTE PRIMA.
In cerca della bella morte.
I.
I due uomini, discorrendo si erano inoltrati sotto il boschetto d’acacie che Susanna Pearly prediligeva, dove ella soleva trascorrere gran parte delle sue giornate in quella fine d’estate già piena precocemente di sottil fascino autunnale e dove si trovava anche in quell’istante assorta nella lettura di un romanzo francese che nella sua abituale asprezza di giudizio ella aveva già definito assurdo e pazzesco.
All’apparire dei due uomini ella si alzò di scatto con un moto impaziente di tutta la sua personcina nervosa e mosse per andarsene, ma la voce di Max Kindler la fermò.
Calda e devota, la voce di Max Kindler pregava:
— Perdonate, signorina Susanna: sono mortificato d'avervi disturbata; non sapevo di trovarvi qui.
— Non importa.
— Ce no andiamo subito noialtri, restate.
— Grazie, — fece ancora, breve, la fanciulla rimettendosi a sedere.
Max Kindler continuò:
— Volete permettermi di presentarvi Ettore Noris, l’aviatore che acconsente ad applicare il mio motore e a servirsene esclusivamente?