Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 244 — |
l’oblio. Voi stesso siete la conferma di queste eccezioni. E perchè avevate l’anima di un amante che potete serbar fede eterna alle ceneri del vostro amore. La donna che si è spenta per voi è stata ben avventurata!
Noris trasalì a quelle parole pronunziate dalla Fabbri con una voce interiore piena di commozione.
Erano le stesse parole che Susanna gli aveva detto un giorno con la stessa voce alterata e triste.
Glielo disse:
— Anche voi!
Fu la volta di Minerva Fabbri di trasalire.
— Che volete dire?
— Un’altra fanciulla, un giorno, mi ha detto queste parole.
— Un’altra fanciulla? Un’ignota?
— Per voi. Per me, una morta.
— Una morta?
— Sì.
— Per voi anche quella?
Di nuovo la voce di Minerva Fabbri fischiò sferzante d’ironia. Pareva volesse dire, quella voce:
— Ma, caro mio, voi siete un flagello, non un uomo’!
Noris ne avvertì l’espressione ostile e aggressiva. E si compiacque di sferzarla, come lanciasse una sfida:
— Forse, — disse.
Una ruga si scavò tra gli occhi della fanciulla, sulla sua fronte.
— Ma il vostro passato — ella disse — è tutto un cimitero!
— Questo è un passato così recente che potrebbe essere un presente.
— Ah! — sibilò ancora, nemica, la voce, — non sospettavo che fra un record e una performance voi trovaste il tempo e il modo di filare un idillio.
— Chi vi dice che sia stato un idillio?
— Infatti: è stato un dramma, invece. Un