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mente, quasi una ragione d’orgoglio venisse a lei dalla sicurezza superba del grande amico.
— No, Noris non teme. Egli dice che se l’impresa è possibile la compirà. E se non sarà possibile morirà col suo sogno.
Un brivido sfiorò la fanciulla.
— Non è il caso di parlar di morte, — ella disse. — Il pericolo è minimo in una traversata di questo genere. La cosa più probabile che possa capitare a Ettore Noris è di cadere in mare.
In questo caso verrebbe raccolto, nevvero?
— Probabilmente sì.
— Come, probabilmente? Non disporrete perchè vi siano delle navi lungo il percorso?
— Senza dubbio. Verranno disposte, lungo la rotta che l’aereoplano seguirà, parecchie torpediniere d’alto mare. Ma bisogna contemplare tutte le eventualità. Noris può cadere e morire prima che la torpediniera sia giunta sul posto pel salvataggio. Egli può anche lasciarsi morire....
— Voi credete? — domandò la fanciulla con un improvviso sgomento. — Non è possibile. Noris spende troppo bene la vita per non adorarla.
— Ecco l’errore. Egli non adora e non aspetta invece che la morte.
I grandi occhi della fanciulla si spalancarono in faccia al giovane.
— Ma perchè? — ella domandò.
— Perchè non ha nulla e nessuno che lo attacchi alla vita.
— Sciocchezze queste! La vita è bella per sè stessa, perchè è la vita e va adorato per quello che è. Sono i deboli e i sentimentali che hanno bisogno di personificarla in qualcuno per attaccarvisi.
— E chi vi dice che Noris non sia un sentimentale?
— Lui stesso me lo dice attraverso la sua vita fiera e solitaria.
Dauro sorrise.
— E se codesta solitudine e codesta fierezza nascondessero un segreto d’amore? — egli domandò.