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legittimamente. Per Noris, la scoperta nuova non è che il mezzo per poter condurre a termine l’impresa sognata. Avete ragione entrambi dal vostro punto di vista; ma forse, l’audacia di Noris sarà l’immediato e definitivo trionfo vostro. Pensate un po’: chi oserà più contestare il valore della vostra macchina quando essa avrà resistito a una simile prova? D’un colpo essa si sarà imposta al mondo.

— Questo è anche vero.

— E Noris trionferà, — disse sicura la Fabbri.

— Voi pure avete tanta fede in lui, nevvero?

— Una fede assoluta.

Giorgio Dauro la guardò e la fanciulla sostenne serena e imperturbabile l’indagine dei suoi acuti occhi che frugavano in fondo alla limpidità delle sue pupille.

Una soddisfazione sincera si diffuse sul volto di Dauro.

No, nessun sentimento all'infuori dell’ammirazione, teneva la fanciulla per Ettore Noris. L’allarme sollevato da quell’inconscia, istintiva gelosia che ispira ad ogni uomo la fortuna sentimentale d’un altro uomo, cadde, e il giovano fece eco, con consenso schietto e senza riserva, all’ammirazione della fanciulla per il grande amico comune.

— La vostra fede risponde alla mia, — disse, — e vedrete che non andranno deluse.

A sua volta, Minerva Fabbri osservò:

— Ho piacere che non dubitiate più di Noris.

— Non ho mai dubitato, — obbiettò Dauro vivacemente, — e se voi avete potuto pensarlo, vuol dire che io mi sono espresso molto male. Intendetemi. Non è di Noris che io dubito, ma della sua umanità. Lo sforzo è tale che l’uomo che lo compirà dovrà possedere la facoltà d’un semidio. Questo solo volevo dire.

L’entusiasmo di Minerva Fabbri diventava febbre nella contemplazione della veste eroica che l’impresa assumeva.

— Ma Noris non teme, — ella disse altera-