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— Il velivolo nostro avrà una piccola dotazione di benzina che gli permetterà di innalzarsi con mezzi propri. Questa è stata una delle tanto questioni che abbiamo dovuto risolvere.
— E le altre?
— Sarebbe troppo lungo numerarvele tutte. La difficoltà maggiore che abbiamo dovuto affrontare è stata quella di trovare un organo di presa della corrente da applicare agli estremi del conduttore in modo da permettere alla corrente elettrica di affluire colla minor resistenza possibile.
— L’avete trovato?
— Certamente. E abbiamo anche trovato un conduttore, chiamatelo «guide-rope» se volete, di resistenza elettrica assolutamente minima e di elevatissima resistenza meccanica che rappresenta l’ideale.
— È la rivoluzione dell’aviazione, — osservò Minerva Fabbri.
— In un certo senso, sì, ma è anche il suo trionfo definitivo assicurato. Se Noris riesce vittorioso, nessuno più potrà dubitare che il problema della navigazione aerea non sia definitivamente risolto, poichè l’uomo si muoverà nell’aria, dirigendo visi, utilizzando le energie stesse dell’elemento, tal quale come ha fatto col mare e sul mare.
— Perchè — domandò Minerva — mettete sempre in forma dubitativa la possibilità della riuscita di Noris?
— Dio mi guardi dal dubitare di lui! — esclamò Dauro, — ma poichè vi ho detto tutto, vi confesserò anche che io avrei preferito, per questo primo esperimento, una prova più breve: la traversata del Mediterraneo dalla Sardegna alla Sicilia, per esempio, oppure da Siracusa a Tripoli. Per il trionfo dell’applicazione nuova bastava. E non si correva il rischio di veder compromessa per sempre l’applicazione stessa dalla eventuale non riuscita di uno sforzo veramente quasi superiore alle forze umane.
Minerva Fabbri osservò:
— Voi pensate alla riuscita della scoperta e