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fissi i nostri sguardi, arde di amor di patria, e da secoli educata dai suoi re alle armi, forma un valido scudo per respingere le aggressioni che potessero minacciarci da quel lato, e sa per conseguenza giustamente apprezzare lo scopo che la sua Società di tiro si prefigge.
E la Presidenza lieta, anzi fiera del favore delle Autorità e della simpatia del pubblico, risolse di stabilire delle feste e gare od escursioni ciclistiche da celebrarsi annualmente, persuasa di riuscire con questo mezzo a preparare col fiore di quella balda gioventù dei buoni elementi pel nostro servizio ciclistico militare.
E ciò conferma quanto il predetto tenente Natali stampò nella Rivista Militare del 1895 circa l’importanza, anzi la necessità, d’avere sulla nostra frontiera una scuola ciclistico-militare e di formarvi un nodo di ciclisti volontari, abili esploratori locali.
Ciò porta con sé il bisogno di tenere un ruolo di quei giovani borghesi che, in caso di bisogno, verrebbero volonterosamente sotto le armi colla loro bicicletta per servire in qualità di ciclisti, ed uno specchio caratteristico per ciascuno di essi dal quale risulti la sua abilità come corridore e come tiratore; se è in grado di compilare una relazione, di fare uno schizzo, se conosce alcuna delle lingue straniere, ecc.
In Prussia i migliori velocipedisti militari hanno una nota speciale sul loro stato di servizio.
Il generale comandante supremo dell’esercito degli Stati Uniti d’America sta preparando un piano ciclistico nel quale nota tutte le variazioni che avvengono in quei ciclisti che sono ancora vincolati al servizio militare. Senza questa statistica o piano ciclistico si correrebbe rischio d’assumere poi come ciclisti dei giovani che non furono mai, o non