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il comandante il suo yacht Hohenzollern ha proibito di pedalare sul ponte mentre era a bordo l'imperatore, volle che si togliesse quell’ordine, che cominciasse tosto a pedalarvi il comandante stesso, e gli tenne la bicicletta durante la sua prima lezione di ciclismo.
S’incominciò d’allora in Germania a guardare con occhio benevolo i ciclisti militari, si autorizzarono gli ufficiali a pedalare nell’interno della città regolandone la tenuta, il modo di salutare, di portare la sciabola. S’inscrisse annualmente in bilancio una grossa somma per l’acquisto delle macchine, ed al ministero della guerra s’instituì una nuova sessione incaricata esclusivamente della parte ciclistica.
Infine col regolamento 30 maggio 1896 si stabilì tutto quel che si riferisce al reclutamento ed all’istruzione dei ciclisti militari.
Essi sono scelti assoggettandoli prima ad un’accurata visita medica e vengono esercitati da principio su buone strade piane, poi su strade erte e malagevoli e per ultimo sopra qualsiasi terreno annettendo essi sempre maggior importanza alla resistenza che alla velocità. I ciclisti nei reggimenti sono l’oggetto di particolari attenzioni, e ricevono una paga che ragguaglia quella degli ufficiali.
Nel combattimento fanno parte dell’ultimo scaglione.
Ogni battaglione ciclista ha un ufficiale incaricato esclusivamente d’istruire graduati ed è provvisto di tre cicli, cioè uno riservato per adoperarlo in guerra e gli altri due, più robusti, per le istruzioni e per servirsene in tempo di pace. Queste macchine sono rivedute dall’artiglieria allorché si fa la visita delle armi, e gli armaiuoli dei reggimenti devono sapere per bene come mantenerli in buono stato ed essere capaci di effettuarvi le riparazioni di cui avessero bisogno.