Pagina:Stella - La bicicletta.djvu/22


— 18 —


39° reggimento di fanteria cominciò il giorno 11 aprile 1896 ad eseguire delle ricognizioni, incaricandone un plotone di ciclisti istruiti appositamente; questi ciclisti diramandosi per stradette e sentieri, attraverso i campi e le risaie, dimostrarono all’evidenza quanto sia opportuno e proficuo il servizio che la bicicletta può rendere sulle pianure lombarde, dove ebbero ed avranno luogo la maggior parte delle battaglie che si combatterono o si combatteranno in Italia.

Quel plotone di ciclisti fu istruito ed era guidato dal tenente Natali, inventore di una bicicletta e di uno zaino pei ciclisti militari ed autore del pregevole lavoro: La questione ciclo-militare considerata nella primavera del 1895, stampato nella rivista militare di quell’anno, quello stesso che fu l’anima ed il direttore dei tornei ciclistici che si tennero in Milano negli anni 1894 e 1895.

I reggimenti di stanza in Lombardia sono quelli appunto che sogliono disporre le migliori gite cicliste a fine di studiare il terreno della valle padana, e specialmente quella parte che fu il teatro delle principali battaglie del nostro risorgimento.

A dimostrare quanto sia l’amore col quale la gioventù italiana si dedica al ciclismo, basti il ricordare che alla sfilata in Alessandria il 31 maggio 1896 presero parte, senz’altro incitamento che un invito del Veloce Club di quella città, più di 1500 ciclisti.

La Francia cominciò nel 1886 a valersi dei velocipedi pel servizio militare, adoperandone 8 nelle grandi manovre per la trasmissione degli ordini. Avendo il tentativo fatto buona prova, le esperienze vennero continuate su più vasta scala nel 1887 e nel 1888; e dopo avere colla circolare