Pagina:Statuto di Trento con li suoi indici si nel civile come nel sindicale e criminale.djvu/44

emfiteufi, cenfo, pendone, ò altre cofe tali, che dalla confiderazione de finftromento publico, e dal corfo del tempo puonno diffiderò, e chiamarfi debiti, ed anco de danari dati à buona mercanzia, da quali coti dati ve publico indromento, ò fcrittura privata fottofcritta da tre tedimoni, delli guadagni, ed intereffi d’indi legitima mente confeguiti, de quali guadagni, iute redè, e quantità loro, nella predetta dimanda de l’e dedizione fi faccia efprefla menzione; badi nondimeno fare d’effi legitima prova in termine di trenta giorni. poliranno anco valere le predette cofe nè f ultime volontà di D uelli che muojono, de quali appare publico indromento di tedamento, Goicillo, 6 donazione per caufa di morte. Nellobbligazioni poi, che contengono fatto, fe bene vi da publico indromento di quedo, vogliamo d proceda per via ordinaria, fuorché negfindromenti delle confervazioni dell’indennità da l’obbligazioni, che contengono quantità, ò fpecie, ne’quali s’odervi la forma del prefente Statuto, provedendo, che per alcuna prononciazione di Giudice, ò protedazione de parti non polfa il termine predetto di trenta giorni cdèr fofpefo, fe nondiconfènfo d’ambe le parti, ò per cafo alcuno de’predetti di fopra, e nell’indanze fatte à rifponder affi capitoli, ò podzioni 5 cioè quel tempo, nel quale d fa indanza fopra cofe tali, non da computato nel detto termine, così però, che quello, il quale fa i capitoli, ò podzioni indi in ciafcheduna bora convenevole, e debbi indare per gli atti fuccelfivi circa le cofe predette, e mancando con l’interporre fpazio di tempo, tutto quel tempo, nel quale foprafederà, vogliamo, che da computato nel predetto termine. Determinando ancora, che non d pofla appellare, querelare, fupplicare, ò dire di nullità, ò altro anitra le predette cofe, ò alcuna di loro, anco per via d’eccezione, ne anco per atto alcuno del Giudice venendo da parole, 0 da fatti, fecondo la forma del prefente datato. Volendo, che per le cofe predette, ò alcuna di loro non d pregiudichi ad alcuna maniera di proceder ordinaria, ò ad altra, s’alcuna più breve la ragione permette: anzi da lecito à ciafcheduno, che vuol dimandare, tralafciato il modo di quedo Statuto, fervird nel principio d’ogni altra forma conceda, ò permeda dalla ragione, e fervird di queda, tralasciate faltre, non odando alcune cofe in contrario; alle quali per certa fcienza, generalmente, e fpecialmente deroghiamo, con ogni meglior modo, via, ragione, forma, e caufa, quibus meliùs, &c. Di quelli, che prohibifcono l’entrare in cala a acciò non fi pigli la tenuta, Cap. 60, P Arimente ordiniamo, che ninno ardifca prohibire, che l’ufficiale con quello, ò medò di lui, il quale ha pigliata la tenuta, entri nella cafa habitata da quello, in pregiudizio del quale è data pigliata la tenuta, ne chiudere gl’ufcii della cafa, camera, caneva, 6 tenerli chiud, anzi da obbligato aprirla, e farla aprire, acciò s’effèquifca la tenuta fopra li beni mobili, che fono nella detta cafa, e chi contrafarà, ò farà contrafare, da condannato in libre tre di buona moneta, e nondimeno il Podedà, ò Giudice immediatamente mandi con mano militare gli Gadaldioni, e famiglia indente con l’ufficiale, e mellb, quali per forza aprino, e rompano gl’ufcii per edèquire la tenuta. De l’efcuffione delle tenute /opra cialcuna cofà, Gap, 61, S Tatuimo, e determiniamo, che fe la tenuta farà pigliata alla cafa d’alcun debitore, ò altrove in lui pregiudizio, che l’ufficiale da obbligato dimare li beni mobili pigliati, fe fono lòfficienti al debito dimandato per il quale, e data