Pagina:Statuto delle tre giurisdittioni di Telvana, Juano, e Castell'Alto.djvu/68

5Ó Quòd Clerici, & Religioli ex bonis propriis obligati fint ad fadliones cùm Communitatibus.

Cap. 103.

S Tatuimus, & ordinamus, quòd Clerici, & Religioliomnes Jurisdi&ionumTelvaux, Jvani, & CaftriAltihabentesbonapatrimonialia, vel alla extra fuas prxbendas, & Ecclefias, temporaliter, & quocumque titillo acquilìtas in difta jurisdidbione debeant xftimari, & prò diòìis Bonis facere_ onera, & folitasprxftationesfirnulcumllniverfitate: Qux tamen omnia non ad perfonas Clericorum, & Religioforum, fed tantùm ad dieta eorum bona intelligi debent.

De Forenfe conveaiendo.

Cap. 1 04, S Tatuimus, & ordinamus, quòd fi quis forenfisratione contraótfis initi, feu deitmatx folutionis contrattx in Jurisdi&iqne, tenetur, vel teneretur alicui de di£ta Jurisdidtione, judexteneaturad petitionemCreditoris, fadta faltem fibi femiplena probatione de debito, vel fi Creditor juraverit, fe Creditorem efledi&iforenfis, facerecapi debitovem, & ipfum detineri donec fidejuffionem prxftiterit de parendo juri, & judicato folvendo, & legitimisexpenfisreficiendis. Et hoc ftatutum locum habeat, quando non reperiuntur bona debitoris ad fummam debiti, quxpofiìnt fequeftrari; fi autem non apparebiipetentemforecreditorem, incidatin posnani carantaneorum fexdecim prò quolibet die, in quo ipfeforenfis daentusfuerit,&in omnibusexpenfis, & plùs, velminùs arbitrio judicis conlìderata qualitate faòti, & perionarum.

Che li Chierici, e Religioli per raggione de loro proprij Beni lìano tenuti all’aggravij, e fattioni con le Communità.

Cap. 103.

S Tatuimo, & ordiniamo, che tutti li Chierici, e Religioli delle Giurisditioni di Thelvana, Jvano, e Callell’Alto, che hanno beni ò patrimoniali, ò altri oltre le fue prebende, ò Chiefe ottenute à tempo, ò per qualfivoglia altro titolo, debbano nella detta Giurisditione efier polli all’Ellimo, e per riguardo di tali Beni follenere li aggravi), e le lolite contributioni con la Communità: Quali cole però tutte debbano intenderli, non già rifpetto alle perfone delli Chierici, e Religioli, ma folamente dellifudettiloro Beni.

Come fi pofla agere, ò procedere contro un Foreftiere.

Cap. 104.

S Tatuimo, & ordiniamo, che fe alcun Forelliere, per caufa di contratto, ò di pagamento addoifatofi, e dellinato nella Giurisditione, folle debitore, ò obligato verfo alcuno di tale Giurisditione, lia tenuto il Giudice ad infiala del Creditore, fatta prima almeno meza prova del Debito, ò pure fe il detto Creditore giurerà, ch’il foreftiere gli lia debitore, far pigliare il medelimo debitore, e farlo ritenere’ fino, che haverà data una figurtà di Ilare alla raggione, pagare quanto farà giudicato, e refarcire le fpefe legitime. E quello ftatuto s’intendi haver luogho, quando fi trovano Beni, ò effetti del Debitore, che pollano fequellrarfi per la fumma del debito; Se poi non conltaffe, che l’Inllante folle Creditore, cada nella pena di carantani fedeci per ogni giorno, che dura la retentione del Foreftiere, & in tutte le fpefe, & anche più, ò meno ad arbitrio del Giudice, havuta confideratione alla qualità del fatto, e delle perfone.

Qaòd Che