Pagina:Statuto delle tre giurisdittioni di Telvana, Juano, e Castell'Alto.djvu/118

io 6 De Adulterio, feu Stupro attentato per vim, & non commiflo.

Cap. 30.

S Tatuimus, & ordinamus, quòd lì quis aliquam Mulierem Nuptam, Virginem, vel Viduam honeitx vita:, dum tamen yiripotencera, coatra, earum voluntates, animo ipfas, velipfam carnaliter cognofcendi, ofculatus tantum fuerit, vel tantum pannosei animoprsditto lacera veri t, aut eas difeoper* ’“,^/verit, vel procelTerit ad alium aftum veneprojece^ reum, arbitrio Judicis confiderandum, vel nt> vel jyerit de notte, vel dedie, volendo per vim introire domum, vel edam aliter introeundo, vel ubi ipfam Mulierem, five Nuptam, fi ve Virginem, live Viduam in quocunque alio loco inventamvolueritpervimabducere, & cumipfaremhaberecontra ejusvoluntatem, condemnetur in libris trecentis, nifi Matrimonium fuerit inter talem dflinquentem, & ipfam Virginem, feu Viduam fubfecutum; quocafu minùs condemnetur arbitrio Domini Vicarii. Qui autem alfociaverintprsdiclos delinquentes, veleis operam, vel favoremdederint ad prsdicfa committenda, & facies da, eadempeenapuniantur.

De Adulterio voluntario.

Cap. 31.

S Tatuimus, & ordinamus, quòd fi quis alteriusuxorein boaxfamx, & honefix vitx carnaliter cognoverit de ipfius Mulieris voluntate, condemnetur in fexaginta Rhenenfesadminiis, & infuper tribus diebus, & noftibus in carcere, folo pane, & aqua vivendo, detineatur prò arbitrio Judicis infpedta quali tate perfonarum, & fatti; Et fi przdittam pcenam folvere non poterit, tribus feptimanis in carcere, pane folo, & aqua.

vivendo, detineatur; Et Mulier ipfa amittat dotem, quz cadat live remaneat Filiis, fed fiFiliosnonhabuerit, cadat, live remaneat Marito, & infuper ipfa Mulier tribus diebus, & nottibusmodo, quo fupra dittimi.

eli, incarceretur; Si vero Mulier ipfa fuerit ma lx Dell’Adulterio, overo Stupro tentato per forza, e non commetto.

Cap. 30.

S Tatuimo, & ordiniamo, che fe alcuno havera folamence bacciato qualche Donna mancata, Vergine, overo Vedova di vita honefta, adulta però, e matura, contra la di loro volontà con intencione di conofcerlecarnalmente, overo con tal animo gli bavera folamente lacerate.* le vcfti, ò l’haverà difeoperta, overo fi farà avanzato ad altro atto venereo, da confiderarfi ad arbitrio del Giudice, overo farà andato di giorno, ò di notte volendo entrare per forza in Cafa, overo ancora altrimente entrando, ò pure fe haverà voluto condur via per forza una Donna Maritata, ò Vergine, ò Vedova da qualonque altro luogho, & haver con ella contro la di lei volontà commercio carnale, fia condannato ioj trecento lire; mentre non fegua poi Matrimonio fra un tal delinquente, e la ftefla Vergine, ò Vedova, nel qual cafo fia condannato pìu leggiermente ad arbitrio del Signor Vicario. Quelli poi, ch’accompagneranno li fudetei delinquenti, 0 daranno ad elfi mano, & ajuto à commettere, ò fare le cofe fudette, fiano puniti con rifteffa^ pena.

Dell’Adulterio volontario.

Cap. 31.

S Tatuimo, & ordiniamo, che fe alcuno conofeerà carnalmente la Moglie d’un’altro di buona fama, c d’honefta vita, di volontà della ftefla Donna, fia condannato in feffanta Ragnefi almeno, & in oltre fia trattenuto in priggione-»

tré giorni, e tré notti col folo vitto di pane-*, & acqua ad arbitrio del Giudice, confiderata la qualità del fatto, e delle perfone; E fe non potrà pagare la fudetta pena fia tenuto inpriggione per tré fettimane à folo pane, & acqua: E la_* ftefla Donna perda la Dote, la quale cada, overo rimanga alli Figlioli, mà fe non haverà Figlioli, cada, overo rimanga al Marito, e di più fia carcerata per tré giorni, e tré notti nella maniera fopradetta; Se poi la ftefla Donna farà di cattiva fama, e ciò fi provi per voce, e fama, fia condannato il delinquente in trenta Ragnefi almeno, & in oltre fia tenuto in prigione