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raccostare le cifre di coloro che sanno leggere e scrivere dall’una parte a quelle degli accusati o condannati dall’altra; e ciò può valere in qualche modo (lo si ripete) tanto nei riguardi da luogo a luogo, quanto in quelli da tempo a tempo.

Ricorderò un altro fatto analogo, e al quale si possono applicare le stesse osservazioni; ed è quello che in generale la proporzione degli accusati o condannati è relativamente più forte fra gli inalfabeti. In questo caso, come per gran parte nell’antecedente, non è che la maggiore criminalità dipenda principalmente e direttamente dall’ignoranza; ma piuttosto ignoranza e criminalità sono due effetti concomitanti di altre cause generali che prevalgono in quella tal classe.

Bensì è vero pur sempre che si può ad una volta istruire e moralizzare, scemare l’ignoranza e sottrarre occasione e fomite alla criminalità. Ciò basta perchè non rimanga alcun dubbio sul da farsi; ma è bene ad ogni modo di sapersi rendere adequata ragione del valore di ciascun elemento, e in ciò appunto sta l’ufficio pratico della scienza e de’ suoi metodi. L’azione riesce naturalmente tanto più efficace quanto è essa medesima più illuminata.





Venezia. - Coi tipi di G. Antonelli edit. - 1865