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dire che quasi sempre fra più soluzioni si trova esser vera quella che a primo aspetto si offeriva come la men verisimile.

Per ciò stesso importa al più alto grado a tutte le discipline sociali che si estendano le indagini e si perfezioni lo stromento statistico; ed ogni serio tentativo a ciò rivolto dev’essere bene accetto, quanto imparzialmente ed esattamente discusso. Con siffatto intendimento in principal modo mi è sembrato poter dare certa estensione a questo esame critico dell’opera del Guerry, e coll’osservazione testè fatta vi pongo il suggello.


La presente relazione era già scritta allorquando il ministro francese Duruy, esponendo lo stato dell’istruzione primaria in Francia nel 1863, venne a riproporre l’argomento, colà giustamente accarezzato, dell’influenza dell’istruzione sulla moralità. Egli professa la credenza che sia da attribuirsi principalmente alla maggior diffusione dell’istruzione il fatto che dal 1853 al 1863 la cifra degli accusati di crimine minori di 21 anno sia discesa in Francia quasi alla metà, e spiega allo stesso modo un simigliante risultato verificatosi anche in altri paesi. Per certo, avvisa egli, buona parte del risultato stesso è dovuto alla prosperità generale; ma anche questa alla sua volta è promossa dall’istruzione, e insomma l’effetto sarebbe tale da potere legittimamente ammettere che ciò che si spende nell’istruzione venga poi ad essere risparmiato sulle carceri.

Generose e belle parole, delle quali non vorrei per nulla farmi io il contraddittore, rifiutando l’influenza benefica della cultura nella moralità; ma nel caso presente mi permetterei di credere che l’effetto sia realmente dovuto ad un insieme assai più complesso di cagioni, anzichè in prin-