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statistici matematici, e alla quale il Guerry si ascrisse fino da’ suoi primi esordj, che ormai risalgono a trentasei anni. Egli vi si esercitò, in argomenti di statistica medica e di statistica morale, due ordini di ricerche fra loro in gran parte connessi per intima e naturale corrispondenza, e che tali si mostrano di frequente anche in quegli scrittori. La prima in ispecie, la statistica medica, gli deve alcuni curiosi studj sul rapporto dei fenomeni meteorologici colla mortalità per differenti malattie, inseriti negli Annales d’hygiène del 1831; altri sulla frequenza del polso negli alienati, considerata ne’ suoi rapporti colle stagioni, le fasi della luna, l’età, ecc., condotti in collaborazione coi signori Leuret e Mitivié, e pubblicati l’anno seguente 1832; e infine uno speciale lavoro sulle dimensioni del cranio dell’uomo sano, dell’alienato, e del delinquente, dietro le osservazioni fatte agli ospizj di Charenton, Bicêtre, la Salpétrière, edito nel 1845.

Ma egli è propriamente nel campo della statistica morale che il Guerry pose la principale sua opera. Primo in Francia, egli studiava fino dal 1829 la ripartizione territoriale della criminalità, in un suo lavoro intitolato: Statistica comparata sullo stato dell’istruzione e della criminalità, pubblicato in compagnia del nostro Adriano Balbi, e nel quale egli usufruttava le primizie di quella magnifica pubblicazione delle statistiche penali, colà iniziata per merito d’altro Guerry (Giacomo de Champneuf Guerry) nel 1826, e proseguita d’anno in anno dappoi: il modello a cui si vennero foggiando i simili documenti statistici anche negli altri paesi.

Quattro anni appresso, nel 1833, quelle belle e in allora nuove indagini prendevano maggior corpo ed ordine nel celebre Saggio sulla statistica morale della Francia, l’opera che fondò in principal modo la reputazione scientifica del-