Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
― 23 ― |
della Francia per uno studio comparato della criminalità, asserendo tuttavia di mirar a risultati di un valor generale e costante, non essendovi scienza di ciò che passa; s’arresta a mettere in rilievo quella regolarità che si appalesa nei risultati collettivi delle azioni morali, senza che per ciò possa dirsi venir meno la libertà delle determinazioni individuali; difende per tale riguardo l’analitica da ogni taccia di fatalismo che le si volesse dare, e ne mostra l’eminente utilità.
II.
Tale è in breve riassunto l’ordine delle idee e delle vedute del Guerry. Siami ora permessa qualche osservazione. Ed anzi tutto torno a ripetere che il libro del Guerry è lungi dall’essere, nella presente sua forma, una completa statistica morale. Per ora è una semplice statistica criminale figurata (con qualche altro elemento analogo); e della criminalità stessa non vi si contemplano che alcuni elementi soltanto. Senza insistere adunque su questo punto, e solo perchè abbiasi, a termine di riscontro, un’idea di ciò che una completa statistica criminale (o penale in genere) avrebbe ad essere veramente, ecco per capi massimi ciò che a me pare che essa dovrebbe comprendere:1
I. Il Processo penale ne’ successivi suoi stadj, a partire dalla denunzia od altro atto che inizia la procedura fino al compiuto esaurimento di questa, con tutti gli elementi in-
- ↑ Veggansi del resto le discussioni avvenute in proposito ai congressi internazionali di statistica, e in particolare a quello di Vienna (1857) e di Londra (1860). — Le statistiche dell’Impero austriaco tengono il medesimo ordine.