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poema italiano, pubblicato a Brescia nel 1488 sotto il pseudonimo di Lorenzo Spirito, che s’intitola Delle sorti composite, o Libro della ventura, tradotto pure in francese nel 1528, e quell’altra bizzarria in versi latini De Vetula, che risale al secolo 12.º

Segue via via questo calcolo nelle sue applicazioni, dapprima ai soli giuochi d’azzardo; poi con Giacomo Bernouilli (Ars conjectandi, 1713, postuma ed incompleta) lanciato a più ardito e avventuroso arringo in tutto il campo dei fatti fisici e dei morali, costituitosi arbitro del valore dei giudizj e degli scrutinj, della credibilità dei testimonj e per tal modo della storia tutta quanta; insistendo più particolarmente sui tentativi in questo senso di Condorcet, Laplace, Poisson,1 intorno al qual ultimo tanto contrasto levavasi all’Accademia delle scienze in Francia, e contemporaneamente alle Camere legislative di quel paese, per la riforma che venivasi dal governo proponendo nella maggioranza a cui possono sentenziare legalmente i giurati, in seguito all’attentato di Fieschi e a quella maggior energia di repressione che stimavasi allora necessaria.2 Pel Guerry, il quale s’arresta a questo punto della storia del calcolo delle probabilità, tutte quelle applicazioni ai giudizj, e simiglianti, sarebbero radicalmente il-

  1. De la probabilité des jugements en matière criminelle, 1835.
  2. Trattavasi di sostituire la maggioranza semplice di 7 voci su 12 a quella eminente che esisteva di 8 su 12; e naturalmente interessava di rendersi chiaramente ragione degli effetti che la mutazione avrebbe prodotto nella maggior proporzione delle condanne, e ad una volta anche nel grado di fiducia con cui vuolsi accogliere una sentenza quale espressione della verità, ossia nella sua probabile veridicità. Una simile discussione era già occorsa nel 1831, quando discutevasi la legge sul giurì; il Duca di Broglie e Royer-Collard levaronsi a protestare contro alcune delle deduzioni di Laplace.