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Le 69 provincie del Regno sono classificate come appresso per il numero dei collegi:
Provincie | con | 2 | collegi | N. | 3 | Provincie | con | 10 | collegi | N. | 5 | |
Id. | 3 | id. | » | 3 | Id. | 12 | id. | » | 4 | |||
Id. | 4 | id. | » | 11 | Id. | 13 | id. | » | 2 | |||
Id. | 5 | id. | » | 12 | Id. | 14 | id. | » | 2 | |||
Id. | 6 | id. | » | 5 | Id. | 15 | id. | » | 1 | |||
Id. | 7 | id. | » | 10 | Id. | 17 | id. | » | 1 | |||
Id. | 8 | id. | » | 6 | Id. | 19 | id. | » | 1 | |||
Id. | 9 | id. | » | 2 | Id. | 20 | id. | » | 1 |
Dividendo la popolazione legale del Regno, secondo i! censimento del 31 dicembre 1881, cioè il numero di 28,953,480 abitanti, per il numero dei collegi, si trova il quoziente di 56,995. Nel fatto, la popolazione media di un collegio: discende a 46,312 nella provincia di Porto Maurizio e si eleva a 65,140 in quella di Belluno, e in sole 10 provincie si accosta alla media generale di 56,995 abitanti, come si scorge dalla seguente classificazione1:
Provincie aventi | da 46,312 (minimo) | a 54,000 abitanti | per collegio | N. | 12 |
Id. | da 54,001 | a 56,500 | id. | » | 16 |
Id. | da 56,001 | a 57,500 | id. | » | 10 |
Id. | da 57,001 | a 60,000 | id. | » | 20 |
Id. | da 60,001 | a 62,140 | id. | » | 11 |
(massimo) |
I 508 collegi nei quali si divide il territorio del Regno si distribuiscono cosi, per numero di abitanti:
Collegi aventi | da 39,893 (minimo) | a 50,000 | abitanti | N. | 40 |
Id. | da 50,001 | a 54,000 | id. | » | 91 |
Id. | da 54,001 | a 56,500 | id. | » | 101 |
Id. | da 56,501 | a 57,500 | id. | » | 44 |
Id. | da 57,001 | a 60,000 | id. | » | 101 |
Id. | da 60,001 | a 70,000 | id. | » | 125 |
Id. | da 70,001 | a 72,005 | id. | » | 6 |
(massimo) |
Adunque, soltanto 44 collegi hanno una popolazione molto vicina alla media generale (56,995). Il meno popoloso è il collegio di Bobbio (39,893 abitanti); il più popoloso è quello di Civitavecchia (72,005 abitanti).
- ↑ Queste differenze nella rappresentanza delle varie provincie rispetto alla popolazione censita nel 1881 trovano la loro spiegazione nel fatto che il numero degli abitanti di una provincia non è, d’ordinario, esattamente divisibile per il quoziente medio del Regno; cosicchè rimane generalmente un residuo di popolazione, al quale si assegna un deputato quando superi la metà di tale quoziente medio, e che generalmente si trascura se rimane al disotto della metà. Nel primo caso il numero medio degli abitanti per un deputato si abbassa; e tanto più si abbassa, quanto più piccolo è il numero dei deputati che erano già assegnati alla provincia. Nel caso opposto il coefficiente si eleva. Un nuovo seggio che fosse attribuito o fosse tolto, per esempio, alla provincia di Milano, modificherebbe il numero medio degli abitanti per un deputato solamente di una ventesima parte, mentre invece un seggio di più o di meno che si desse alla provincia di Grosseto ne modificherebbe il medio coefficiente di popolazione di quasi un terzo.
L’ultima volta che fu fatta la ripartizione dei deputati tra le varie provincie in conformità della legge 5 giugno 1891, n. 210, siccome secondo il criterio suaccennato non ne risultavano in complesso assegnati che 504, a completare il numero di 508 fissato dalla legge stessa, fu attribuito un deputato di più alle provincie di Girgenti, Potenza, Reggio nell’Emilia e Porto Maurizio, che presentavano il residuo più considerevole di popolazione, sebbene questo residuo fosse inferiore alla metà del quoziente medio del Regno.