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CXXVII

Speranza e fiducia combattono in lei la gelosia.

     Su, speranza, su, fé, prendete l’armi
contra questa crudel nemica mia,
importuna e spietata gelosia,
che cerca quanto può di vita trarmi:
     diasi uscita a’ sospir, verghinsi carmi,
sí che si sfoghi tanta pena ria;
trovisi dolce e grata compagnia,
sí che possa il dolor men danno farmi.
     E, se questo non basta, un altro amore
si prenda, e lassi questo onde ora avampo,
e cosí vinca l’un l’altro dolore.
     Perch’ogni fèra in selva, in prato, in campo
cerca per natural forza e vigore
di tentar ogni via per lo suo scampo.


CXXVIII

«S’io ’l dissi mai...»:

     S’io ’l dissi mai, signor, che mi sia tolto
l’arder per voi, com’ardo in fiamma viva;
s’io ’l dissi mai, ch’io resti d’amar priva,
e resti il cor del suo bel laccio sciolto.
     S’io ’l dissi mai, che ’l lume del bel volto,
di cui convien ch’ognor ragioni e scriva,
a la mia luce di tutt’altro schiva
non si mostri giamai poco né molto.
     S’io ’l dissi mai, che gli uomini a vicenda
tutti, e li dèi, fortuna disdegnosa
a mio danno, a ruina ultima accenda.
     Ma s’io nol dissi, e non feci mai cosa
degna del vostro sdegno, omai si renda
la vita mia, qual fu, lieta e gioiosa.