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acciò che Ella, tanto piú confermandosi nella buona opinione della mia fede e del mio desiderio, insieme sappia a chi sentir grado nell’effetto dell’opere, quando ancora nel merito dell’intercessione non s’abbia ad aver risguardo se non a me; la qual nella preziosa corona di cosí divini intelletti pur mi sono inserita e tessuta, componendo anco io alquanti sonetti sopra cosí degno ed importante soggetto, che insieme con gli altri le mando in picciol segno della mia devozione, e del senso che io tengo comune con lei ne’ suoi dolori, se ben poi dall’allegrezze sue vivo dal suo canto lontana. Le quali nondimeno prego Nostro Signore che di continuo accresca, e che aggiunga alla degna vita di V. S. illustre con molto avvantaggio gli anni tolti al signor suo fratello morto, anzi pur vivo e rinuovato nel cielo.

Nella raccolta preparata dalla Franco hanno rime un «clariss. sig. D. V.» (verisimilmente Domenico Venier), Marco Veniero, Orsato Giustinian, Bartolomeo Zacco, Celio Magno, Orazio Toscanella ed alcuni altri. La Franco vi inserí nove sonetti (nn. iv-xii della presente edizione)1.

4) Dal Canzoniere del sig. Bartolomeo Zacco gentiluomo padovano, che contiene anche rime d’altri (^cod. marciano ital. xi, 14, già Farsetti, cc. 77 a, e 82 b), sono tratti i sonetti xm e xiv, che furon dapprima pubblicati dal Cicogna (Iscrizioni veneziane, Venezia, 1842, v, 424), il quale pubblicò anche due sonetti dello Zacco, proposta e risposta rispettivamente di quelli della Franco, che cominciano «Donna cortese ch’ogni mesto stato» e «Posto in duol tanto quanto egli è ben degno»2.

5) Il sonetto xv fu trovato in un codice miscellaneo della Biblioteca dei Serviti e pubblicato la prima volta nelle Novelle letterarie per l’anno ¡75J (Venezia, Occhi, 1757), p. 320, donde Io tolse il Cicogna (op. cit., vi, 884 sg.), da cui io l’ho riprodotto.

6) Finalmente il sonetto xvi si trova a c. 91 b di La Setnirantis Tragedia di Mvtio Manfredi II Fermo ecc., In Bergamo, per Comin Ventura, ciò Io xeni, insieme con altri di vari autori, tra cui Torquato Tasso (c. 91 a), in lode di quella tragedia3.

  1. Anche nelle Lettere della Franco sono alcuni accenni a questa raccolta per il Martinengo: vedi le lettere xvjii (c. 35), xxxi (c. 62 6), xxxvm (c. 71 a).
  2. Debbo la collazione di questi due sonetti alla gentilezza del dottor Roberto Cessi del R. Archivio di Stato di Venezia, che ringrazio.
  3. Il sonetto della Franco è del 1591, perché il Manfredi ringraziava con lettera da Nancy, 30 ottobre 1591, la scrittrice veneziana, della quale ignorava la morte già avvenuta. Cfr. Graf, op. cit., p. 327.