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medesima. In Venezia, mdccxxxviii. Appresso Francesco Piacentini.
— È una bella edizione in-8°, di cui si hanno anche copie piú rare e ricche in-4°: precedono alcune notizie biografiche, dovute al conte Rambaldo di Cobalto, sulla poetessa e sui due signori da Cobalto di cui si raccolgono le rime, con un corredo di testimonianze e documenti vari, tratti da molteplici stampe e raccolte del secolo decimosesto. L’edizione è condotta su quella cinquecentesca, ma non fedelmente; con qualche buona correzione, ma anche con qualche arbitraria alterazione e con troppi ammodernamenti grafici; ed è arricchita di qualche poesia dispersa della Stampa, cioè un sonetto1 e un capitolo2, delle rime di Collaltino e Vinciguerra II da Cobalto e di Baldassare Stampa, non mai prima riunite e prese da raccolte cinquecentesche, e di tre sonetti in lode della poetessa3, aggiunti a quelli già compresi nella prima edizione; ma è pure ingombrata da un profluvio di versi di numerosi rimatori del Settecento: fumo di lodi a Gaspara Stampa, a Collaltino, a Irminda Partenide, la raccoglitrice, e al conte Antonio Rambaldo di Cobalto.
Accuratezza e diligenza non mancano nemmeno alla terza edizione, che fa parte della Collezione diamante del Barbèra.
[III]. Rime di Gaspara Stampa novamente pubblicate per cura di Pia Mestica Chiappetti, Firenze, Barbèra, 1877. — L’editrice afferma nella sua prefazione: «In questa nuova ristampa ho preso per fondamento la prima edizione e accettato dalla seconda quanto, a mio avviso, era stato ragionevolmente corretto», aggiungendo altre correzioni e modificando spesso la punteggiatura. Questa ristampa fiorentina è arricchita d’una Vita di Gaspara Stampa della stessa editrice, la quale ha numerato le rime e reso conto nelle note di molte delle sue correzioni al testo. Ma né tutte le correzioni fatte in questa edizione sono approvabili, né la prima edizione è stata in essa rispettata quanto si doveva, ché troppe libertà si è prese l’editrice, vinta anch’essa, come la Bergalli, sebben meno, dalla preoccupazione di ammodernar la forma4.
- ↑ Quello a G. I. Bonetto, a p. 130, che nella presente edizione ha il n. cclxiii.
- ↑ Quello a p. 173 sgg., che nella presente edizione ha il n. ccxcviii.
- ↑ Uno di Girolamo Parabosco (p. xxxviii), uno di Ippolita Mirtilla (p. xl), ed uno di Malatesta da Rimini (p. xli), che nella presente edizione si trovano nella prima parte dell’Appendice, rispettivamente coi numeri iii, i, iv.
- ↑ Alle rime della Stampa, in questa edizione, seguono quelle di Collaltino e