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i - terze rime | 331 |
172Dunque commetterò si gran diffetto
di bruttar di quel sangue queste mani,
ch’è di malizia e di viltate infetto?
175Cessin da me pensieri cosí strani.
Ma che farò? S’io taccio, mal; e poi
s’io faccio, peggio. Oh miei discorsi vani!
178Datemi, signor mio, consiglio voi.