64— Tal — dico, — è ’l mio bel viso, in cui ripose
tutti i suoi doni il cielo, e la natura
la sua eccellenza piú ch’altrove espose. — 67Poi, quando scorgo per la notte oscura
accendersi lá su cotante stelle.
Amor, ch’è meco, si m’afferma e giura 70che quelle luci in cielo eterne e belle
tante non son, quante virtú in colui,
che poi crudo del sen l’alma mi svelle. 73E, per far i miei di piú tristi e bui,
dal mio raggio lontan, sempre al cor vivo
ho ’l sole ardente, onde pria accesa fui: 76al qual piangendo e sospirando scrivo.