100Tu hai, non so perché, buoni vicini,
che ti lodano e impètranoti il bene,
se ben per torta strada tu camini. 103A questi d’obedir a me conviene,
e, in quel ch’imposto m’han significarti,
questi versi di scriverti m’avviene. 106Di costor gran cagion hai di lodarti,
bench’io convengo ancor per viva forza,
crudel, protervo e sempre ingrato, amarti. 109Contra mia voglia scriverti mi sforza
Amor, che tutto il conceputo sdegno
cangia in dolce desio, non pur l’ammorza: 112spinta da lui, mandarti ora convegno
queste mie carte, accioché tu le legga;
anzi sempre con l’alma a te ne vegno. 115Ma, perché in corpo ancor ti parli e vegga,
ch’a bocca la risposta tu mi porte
forz’è che con instanzia ti richiegga, 118e che tu venghi in spazio d’ore corte.