100Mal difender da me potrete il fianco,
e stran vi parrá forse, a offenderne uso,
da me vedervi oppresso in terra stanco: 103cosi talor quell’uom resta deluso,
ch’ingiuria gli altri fuor d’ogni ragione,
non so se per natura, o per mal uso. 106Vostra di questa rissa è la cagione,
ed a me per difesa e per vendetta
carico d’oppugnarvi ora s’impone. 109Prendete pur de l’armi omai l’eletta,
ch’io non posso soffrir lunga dimora,
da lo sdegno de l’animo costretta. 112La spada, che’n man vostra rade e fora,
de la lingua volgar veneziana,
s’a voi piace d’usar, piace a me ancora: 115e, se volete entrar ne la toscana,
scegliete voi la seria o la burlesca,
ché l’una e l’altra è a me facile e piana. 118Io ho veduto in lingua selvaghesca
certa fattura vostra molto bella,
simile a la maniera pedantesca: 121se voi volete usar o questa o quella,
ed aventar, come ne l’altre fate,
di queste in biasmo nostro le quadrella, 124qual di lor piú vi piace, e voi pigliate,
ché di tutte ad un modo io mi contento,
avendole perciò tutte imparate. 127Per contrastar con voi con ardimento,
in tutte queste ho molta industria speso:
se bene o male, io stessa mi contento; 130e ciò sará dagli altri ancora inteso,
e ’l saperete voi, che forse vinto
cadrete, e non vorreste avermi offeso. 133Ma, prima che si venga in tal procinto,
quasi per far al gioco una levata,
non col ferro tagliente ancora accinto,