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i - terze rime 281

     136e, s’ancor ben potessi, non n’ho voglia,
ma di morirvi inanzi eleggo, pria
ch’alcun riparo in mia difesa toglia.
     139Potete, se vi piace, essermi ria;
e, quando usar l’asprezza non vi piaccia,
potete, se vi piace, essermi pia.
     142Quanto a me, pur ch’a voi si sodisfaccia,
vi dono sopra me podestá franca,
legato piedi e mani e gambe e braccia;
     145e vi mando per fede carta bianca,
ch’abbiate del mio cor dominio vero,
sí che veruna parte non vi manca.
     148Del resto assai desio piú, che non spero,
né so se, in via di straziar, m’abbiate
fatto l’invito, o se pur da dovero.
     151Aspetterò che voi me n’accertiate.