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276 veronica franco

     64Di lai modo combatter a me piace,
e d’acerba vendetta al desir mio
questa maniera serve e sodisface.
     67Benché far del tuo sangue un largo rio
spero senz’alcun dubbio, anzi son certa,
senza una stilla spargerne sol io;
     70ma, se da te mi sia la pace offerta?
se la via prendi, l’armi poste in terra,
a le risse d’amor del letto aperta?
     73Debbo continuar teco anco in guerra,
poi che, chi non perdona altrui richiesto,
con nota di viltá trascorre ed erra?
     76Quando tu meco pur venissi a questo,
per aventura io non mi partirei
da quel ch’è convenevole ed onesto.
     79Forse nel letto ancor ti seguirei,
e quivi, teco guerreggiando stesa,
in alcun modo non ti cederei:
     82per soverchiar la tua si indegna offesa
ti verrei sopra, e nel contrasto ardita,
scaldandoti ancor tu ne la difesa,
     85teco morrei d’egual colpo ferita.
O mie vane speranze, onde la sorte
crudel a pianger piú sempre m’invita!
     88Ma pur sostienti, cor sicuro e forte,
e con l’ultimo strazio di quell’empio
vendica mille tue con la sua morte;
     91poi, con quel ferro ancor tronca il tuo scempio.