Pagina:Stampa, Gaspara – Rime, 1913 – BEIC 1929252.djvu/279


i - terze rime 273

     64Perch’ad altr’opra il pensier si dispensa,
se per voi deve un loco esser lodato,
che dia al mio spirto posa e ricompensa?
     67Ricercando del ciel per ogni lato,
se ben discorre in molte parti il sole,
però vien l’oriente piú stimato;
     70perché quasi dal fonte Febo suole
quindi spiegar il suo divino raggio,
quando aprir ai mortali il giorno vuole:
     73cosi anch’io ’n questo e in ogni altro viaggio,
senza col sol però paragonarmi,
per mio oriente, alma Venezia, t’aggio.
     76Questa, se in piacer v’era dilettarmi,
dovevate lodar; e con tal modo
al mio usato soggiorno richiamarmi.
     79Lunge da lei, di nullo altro ben godo,
se non ch’io spero che la lontananza
dal mio vi scioglia, o leghi a l’altrui nodo.
     82Continuando in cotal mia speranza,
prolungherò piú ch’io potrò’l ritorno:
tal che m’amiate ha lo sdegno possanza!
     85Cosi vuol chi nel cor mi fa soggiorno:
amor di tal, che per vostra vendetta
forse non meno il mio riceve a scorno;
     88ma, come sia, non ritornerò in fretta.