100sí che mai non v’offenda o ghiaccio o verno,
ned altro influsso rio, ma sempre in voi
sia la stagion de’ fior lieta in eterno: 103pur che tosto colei ritorni a noi.
al nido, ov’ella nacque, che senz’essa
mena tristi ed oscuri i giorni suoi. 106Dch torna, luce mia, elei raggio impressa
de la divinitá, qui dove mai
pianger la tua partita non si cessa. 109Tempo è di ritornar, madonna, omai
a consolar de la vostr’alma vista
di questa patria i desiosi rai, 112a dar a la mia mente inferma e trista
col dolce oggetto del bel vostro lume
rimedio contra ’l duol, che si l’attrista: 115e, se troppo ’l mio cor di voi presume,
datemi in pena che del vago volto
da vicin lo splendor m’arda e consume: 118né de’begli occhi altrove sia rivolto
il doppio sol, fin che ’n polve minuta
non mi vediate dal mio incendio vólto; 121e, per farlo, affrettate la venuta.