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264 veronica franco

X

Risposta della signora Veronica Franca
per l’istesse rime

Non potendo ella, invaghita d’un uomo a lei caro su tutti, corrispondere ad altro affetto, s’è allontanata da Venezia, perché nella sua assenza si mitighi l’ardore di chi l’ama senza speranza.

     In disparte da te sonimene andata,
per frastornarti da l’amarmi, avante
ch’unqua mostrarmi a tanto amore ingrata:
     4né mia colpa fia mai ch’alcun si vante
giovato avermi in opre od in parole,
senza mercede assai piú che bastante;
     7ma s’uom, seguendo ciò che ’l suo cor vuole,
di quel m’attristi, ond’ei via piú s’allegri,
meco non merta, e mi sprezza, e non cole.
     10Quei si. che son d’amor meriti intègri,
quando, per far a me cosa gradita,
per me ti sono, i tuoi di tristi, allegri:
     13e nondimeno tu con infinita
doglia sentisti che mai cose liete
non m’incontrár dal tuo amor disunita.
     16Che mi prendesti a l’amorosa rete,
presa da un altro pria, vietò mia stella;
non so se per mio affanno, o per quiete:
     19basta che, fatta d’altro amante ancella,
l’anima, ad altro oggetto intenta e fisa,
rendersi ai tuoi desir convien rubella.
     22Con tutto questo, e ch’ai mio ben precisa
la strada fosse, e fattomi divieto,
dal tuo seguirmi poco men che uccisa,