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i - rime di diversi 199


IV

Al ritorno di lei, gioisce.

     Ho riveduto, amanti, il mio bel sole,
dal cui chiaro splendor, da la cui vista
quando lontano io son, l’anima trista
di viver sempre in tenebre si dole:
     udite ho le dolcissime parole,
onde ’l mio cor sommo diletto acquista;
e, se talora alcun dolor m’attrista,
dolce per queste in me divenir sòle.
     Però con vaghe ed onorate rime
scrivete il mio piacer, lodate il giorno,
che la serena luce mi riporta.
     O benedette le faville prime,
onde m’ardeste, donna, il cui ritorno,
quanto piú lungo fu, piú mi conforta!


V

Dall’amore ha soltanto male.

     Il non vedervi mi conduce a morte,
e parimente il veder voi m’uccide;
dunque chi fia che in questo amor m’affide?
     Il mio dolor è cosí acerbo e forte,
ed è sí smisurata la mia gioia,
che l’uno e l’altro vince il mio vigore.
     Cosí il mio ben pareggia il mio dolore,
e dui contrari, in operar ch’io moia,
fanno un effetto; e la mia sorte è tale,
     che, avegna qual si voglia, ho sempre male.