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CCCVIII

Vuol amar solo Dio.

     Purga, Signor, omai l’interno affetto
de la mia coscienzia, sí ch’io miri
solo in te, te solo ami, te sospiri,
mio glorioso, eterno e vero obietto.
     Sgombra con la tua grazia dal mio petto
tutt’altre voglie e tutt’altri disiri;
e le cure d’amor tante e i sospiri,
che m’accompagnan dietro al van diletto.
     La bellezza ch’io amo è de le rare
che mai facesti; ma, poi ch’è terrena,
a quella del tuo regno non è pare.
     Tu per dritto sentier lá su mi mena,
ove per tempo non si può cangiare
l’eterna vita in torbida, e serena.


CCCIX

Dio l’aiuti a pentirsi.

     Volgi, Padre del cielo, a miglior calle
i passi miei, onde ho giá cominciato
dietro al folle disio, ch’avea voltato
a te, mio primo e vero ben, le spalle;
     e con la grazia tua, che mai non falle,
a porgermi il tuo lume or sei pregato:
trâmi, onde uscir per me sol m’è vietato,
da questa di miserie oscura valle.
     E donami destrezza e virtú tale,
che, posti i miei disir tutti ad un segno,
saglia ove, amando il nome tuo, si sale,
     a fruire i tesori del tuo regno;
sí ch’inutil per me non resti e frale
la preziosa tua morte e ’l tuo legno.