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ii - rime varie | 179 |
CCCII
Sullo stesso argomento.
Quelle lagrime spesse e sospir molti,
che mandati fuor i tuoi figli diletti,
poi che salisti al regno degli eletti,
alma felice, che dal ciel n’ascolti,
sien da la vera tua pietate accolti
qual si conviene a’ lor ardenti affetti;
e quei pensier or casti e benedetti
sieno a la cura lor, se mai fûr, vòlti.
E, sí come qua giú fosti lor guida
e madre e scorta, cosí su dal cielo
sii lor la vera tramontana e fida;
sí che tutti infiammati di quel zelo,
che per dritto sentier a te ne guida,
di quest’ombre qua giú squarciamo il velo.
CCCIII
Sullo stesso argomento.
Quando quell’alma, i cui disiri ardenti
sempre resse virtute ed onestate,
finito il corso di sua lunga etate,
salí al cielo, i mortai lumi spenti,
l’eterno Re de le ben nate genti
raccolse lei ne la sua maestate,
e quelle squadre angeliche e beate
empiêro il ciel di non usati accenti.
— Vieni, diletta virginella e pura
— s’udia dolce cantare, — a côrre il frutto
de la tua castitá, lieta e sicura.
Vieni, fedel, ché disdiceva in tutto
star sí raro miracol di natura,
sí gentil pianta, in un terreno asciutto.