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ii - rime varie 177


in questa etá nemica,
dove ’l vizio governa,
sia stata una di noi,
che tutti i pensier suoi
abbia rivolto a quella luce eterna,
e qui fra queste rive
sia vissa sempre come in ciel si vive.
     Adria si lagna parte
del tuo da lei partire,
parte s’allegra, poi ch’al ciel sei gita;
ché, s’udirte e parlarte
le ha tolto il tuo morire,
or che sei sempre al sommo Ben unita,
potrai chiedergli aita,
quando il bisogno fia;
certo soccorso e fido
per lo tuo chiaro nido,
sí che sicuro e glorioso sia,
e fin quanto il sol giri
ciascun lo tema, riverisca e ammiri.
     Da que’ superni chiostri,
ov’or sicura siedi,
tutta raccolta in chi di sé ti prese,
gli ardenti sospir nostri
a temprar talor riedi
con le voglie d’amor piú vive e accese.
Mira, madre cortese,
i tuoi diletti figli
e la lor mesta casa,
or senza te rimasa
a le terrene noie ed a’ perigli;
e siale, ancor lontana,
scorta e piú che mai fida tramontana.
     Se ’n te, quant’è disio, fosse valore,
potresti leggiermente
alzarti al ciel fra quella santa gente.