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MADRIGALI
CCXXII
Domanda ad Amore.
— Dimmi per la tua face,
Amor, e per gli strali,
per questi, che mi dan colpi mortali,
e quella, che mi sface,
onde avien che non osi
ferir il mio signore,
altero de’ tuoi strazi e del mio core,
in sembianti pietosi?
— Ove anniderò poi —
mi risponde ei, — s’io perdo gli occhi suoi?
CCXXIII
«Or che son voi fatta io...».
Cosí m’impresse al core
la beltá vostra Amor co’ raggi suoi,
che di me fuor mi trasse e pose in voi;
or che son voi fatt’io,
voi meco una medesma cosa sète,
onde al ben, al mal mio,
come al vostro, pensar sempre devete;
ma pur, se al fin volete
che ’l vostro orgoglio la mia vita uccida,
pensate che di voi sète omicida.