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i - rime d'amore | 99 |
CLXXXI
Or fra tempeste, or fra bonaccia.
Diversi effetti Amor mi fe’ vedere
poco anzi: or mi pascea di gelosia,
dimostrandomi quanto lieve sia
creder suo quel ch’a molte può piacere;
or mi pascea di speme e di piacere,
mostrandomi la fè mai sempre pria
salda e costante de la gloria mia,
e le promesse sue secure e vere.
Per questo or fra tempeste, or fra bonaccia
guidai la barca mia dubbia e sicura,
vedendo Amor or fosco, or chiaro in faccia.
Or la speranza piú non m’assicura,
e la temenza vuol ch’io mi disfaccia.
Dir piú non oso, e sallo chi n’ha cura.
CLXXXII
È prossima la fine de’ suoi piaceri.
La vita fugge, ed io pur sospirando
trapasso, lassa, il piú degli anni miei,
né di passarli ardendo mi dorrei,
a la cagion de’ miei sospir mirando;
se non che non so punto il come o ’l quando
den le mie gioie dar luogo agli omei;
ché forse a poco a poco m’userei
ad andar le mie pene sopportando.
Anzi, misera, io so che sará tosto,
ché per partenza o per cangiar volere
il fin de’ miei piacer non è discosto.
E, perch’Amor mel faccia prevedere,
non è per questo il mio petto disposto
a poter tanta doglia sostenere.