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la dama della regina 51

Verdier era vivo: e avevano trovato il modo di fargli sapere che sua figlia si trovava ospitata decorosamente in una nobile famiglia.

Quel giorno Aurelio fece chiedere alla dama il permesso di riverirla.

— Consolatevi, signora — egli le disse dopo di averla inchinata. — Vostro padre vive; è in Brettagna; questo lo sapevate già, credo. L’importante è che egli vive e sta bene. Lo hanno informato che siete qui e credo che ben presto, se le vicende della guerra lo permetteranno, avrete sue nuove dirette.

Un lampo di gioia illuminò il volto pallido e sofferente e una lagrima brillò nei grandi occhi azzurri.

— Oh! vi ringrazio. Signore, vi ringrazio. Voi siete molto buono e vi prego di credere che sono gratissima a voi ed alla vostra signora madre... Mi duole di darvi tanta pena. Ora che so qualche cosa del mio caro padre cercherò di farmi forza. Vi prometto. Oggi verrò alla vostra tavola.

Con queste parole dette in un italiano tra piemontese e veneto, assai grazioso in bocca sua, ella gli porse la mano che Aurelio non seppe trattenersi dal baciare.

Dopo un breve palpitante silenzio, ripresero la conversazione in lingua francese. Parlarono