Pagina:Speraz - la Dama della Regina.pdf/39


la dama della regina 29

Mentre i due francofili mortificati cercavano di consolarsi con buone supposizioni, neppure gli altri erano troppo lieti. Il passaggio di navi armate, navi da preda, o grosse navi da guerra non era cosa che potesse rallegrarli su quella solitaria spiaggia senza difesa. Sapevano bene che se fossero sbarcati, inglesi o francesi, tedeschi o levantini, non avrebbero mancato di danneggiare in un modo o nell’altro il povero paese.

Il sole era scomparso. Grandi nuvole nere orlate di sanguigno salite a poco a poco dall’orizzonte oscuravano il cielo.

Il vento soffiava sempre più forte e sull’immensa superficie del mare, nerastra, convulsa, apparivano le prime creste spumose. Il brigantino non era più che un punto bianco nell’oscurità; e la grande nave da guerra scivolava sulle onde come un fantasma, tutta avvolta nelle sue grandi vele. Un colpo di cannone rimbombò improvvisamente.

Le donne mandarono un grido.

La piccola campana della parrocchia intonò l’Ave Maria. Il prete si scoprì e cominciò a recitare l’Angelus. Le donne s’inginocchiarono. Gli altri rimasero al parapetto a capo scoperto.

Un secondo colpo di cannone interruppe la prece.