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X.

La rivolta di Verona contro le prepotenze francesi, scoppiata la seconda festa di Pasqua — 17 aprile 1797 — fece brillare un ultimo raggio di speranza e di gioia nel salotto di casa Castellani. Ma non solo in quel nobile convegno esultarono i cuori fedeli alla Repubblica: tutto il paese vi prese parte. La notizia, suscitò in tutti un fremito di entusiasmo. I semplici cuori dei popolani sognavano già il trionfo completo della Repubblica, la cacciata degli stranieri e la bandiera di San Marco imperante, per un’altra fila di secoli, sopra un territorio sempre più vasto. La sera, con la illuminazione gratuita del plenilunio pasquale, vi fu un ballo popolare in piazza, e i tre sonatori che si erano stabiliti in paese, per le feste comandate dagli ufficiali, sonarono gratis con maggior lena del solito.

I signori andarono a vedere; e il capitano Cori fece portare in piazza dalla sua cantina un barile di vino perchè ballerini e sonatori si levassero la sete e brindassero ai forti veronesi, ai generosi bergamaschi.